Un film da vedere e amare: “Freeheld. Amore, giustizia, uguaglianza”

Sul “Freeheld. Amore, giustizia, uguaglianza” con Julianne Moore e Ellen Page, posso solo dire, a costo di risultare naif, che ho amato questo film, e parecchio anche.
Credo che non si dovrebbe cadere nella tentazione di un facile snobismo un pochino, consentitemelo, salottiero, con critiche un po’ fini a se stesse su interpretazione e doppiaggio.
Il film è estremamente coinvolgente e toccante. E così dev’essere, vista la tragicità della vicenda narrata. In alcune sequenze è davvero forte, un vero pugno allo stomaco. Per questo risulta molto potente da un punto di vista politico, perchè in grado di perorare la causa del matrimonio egualitario puntando sui sentimenti degli spettatori e colpendoli al cuore.
E’ così che le cose cambiano, puntando al cuore delle persone, con messaggi semplici, diretti e comprensibili a tutt*.
E poi, permettetemi, mille volte meglio di molti film su amori lesbici usciti anche recentemente (penso in particolare a “Io e Lei” o a “I ragazzi stanno bene”) con l’immancabile sbandata di una delle protagoniste per il maschio di turno volta a rassicurare l’eterosessismo dello spettatore medio mentre sgranocchia pop corn.
Aggiungo infine che la visione di questo film può fare molto bene a tante giovanissime lesbiche che, con mio sconcerto, dichiarano, vittime della loro stessa omofobia interiorizzata: “Mi spiace, ma io non sono per il matrimonio egualitario”. Un pugno allo stomaco in questi casi è salvifico!
Andate a vederlo, ne vale la pena.

Matrimonio egualitario, senza se e senza ma!

Come popolo LGBT non possiamo accettare una legge sulle unioni civili che escluda la possibilità di adottare.
Capisco la fame di diritti ma, avallando una legge del genere, introdurremmo nel nostro ordinamento l’idea che noi siamo gente dalla quale i bambini andrebbero protetti, persone malate, deviate, moralmente inferiori.
Un vero e proprio apartheid, e non c’è “politica dei piccoli passi” che tenga!
Lasciamo ai partiti quesra vergognosa mediazione sulla nostra pelle, che la Storia giudicherà.
Noi attivisti facciamo invece il nostro lavoro, rivendicando il matrimonio egualitario e l’adozione, senza se e senza ma.
‪#‎matrimonioegualitario

Alla Casa delle donne di Milano “Storie di Stra(ordinaria) visibilità”

Venerdì 26 giugno sono stata ospite della Casa delle donne di Milano come relatrice per l’evento Milano Pride “Storie di (stra)ordinaria visibilità. Le lesbiche esistono, eccome!”.

Una gran bella esperienza.

Trovo importante e significativo sul piano politico e culturale che la Casa delle donne di Milano abbia voluto dare spazio e voce ad una donna transgender lesbica.

Mi sono sentita molto ben accolta e ho avuto tante attestazioni di stima ed affetto.

Molto stimolante e interessante il confronto con le altre relatrici, donne davvero straordinarie.

Articolo della Casa delle donne di Milano

Milano Pride 2015!

Un grande Pride quello di quest’anno.

Un successo in termini politici e di partecipazione (eravamo centocinquantamila!).

Ho avuto l’onore di salire sul palco del Milano Pride e presentare le associazioni promotrici della manifestazione, facenti parte del Coordinamento Arcobaleno.

Il mio saluto è andato alle donne transgender e agli uomini transgender presenti alla manifestazione.

Ho parlato dei diritti civili negati alle persone trans* in Italia, ricordando che il documento politico del Milano Pride sostiene l’iter parlamentare del DDL 405.

Difficile descrivere la grande emozione provata su quel palco davanti a tutte quelle persone, all’idea di far parte di quella stupenda Onda che porta e continuerà a portare importanti cambiamenti…

Sono arrivata al mio quindicesimo anno di Pride.

Che posso dire… l’euforia è sempre viva.
La voglia di sfilare in mezzo alla mia gente, la rivendicazione, il poter gridare che ci siamo, festeggiandoci.
Ora e sempre nello spirito di Stonewall!

Un